Definizione e dieta iperproteica: cosa succede durante questa fase?

Scritto da Unknown alle 10:18

Ho ricevuto molte domande su questo argomento e, premesso che non è possibile indicare in che misura si devono scalare i carboidrati o quanto a lungo si deve perpetrare questa fase perchè sono tutti dati soggettivi, vorrei esaminare l'argomento ponendo l'attenzione sull'importanza, al contrario, della limitazione di questa fase ad un periodo minore possibile per evitare ripercussioni anche importanti sulla salute.
In fase di definizione si vengo a scalare piano piano i carboidrati fino ad una soglia molto bassa, in alcuni casi pari a zero. Spesso si elimina la frutta e anche le verdure vengono ridotte drasticamente.
Il corpo avverte l'allarme e induce il fegato a produrre corpi chetonici che si accumulano nel sangue, come gli zuccheri, quindi con alta velocità di utilizzo.

Ricordiamoci però che le sole funzioni cerebrali necessitano di circa 50-100gr di carboidrati al giorno (secondo studi meno recenti addirittura 180 gr!) per funzionare normalmente e per prevenire lo stato di chetosi, quindi, anche in questa fase, secondo le regole teoriche, andrebbe mantenuta questa soglia. Un'altro motivo per cui i carboidrati non andrebbero mai eliminati del tutto è il fatto che i lipidi non possono neanche essere smaltiti facilmente senza l'aiuto di una piccola quantità di carboidrati: il corpo avverte la carestia, non sa quando avrà di nuovo rifornimenti energetici, quindi tende ancora di più a mantenere le riserve di grasso.

In questo periodo il corpo ricava le energie principalmente dagli acidi grassi, motivo per cui i c.d grassi buoni non andrebbero mai eliminati da una dieta già povera del carburante principale.

Ma cosa succede esattamente nel nostro corpo quando seguiamo un'alimentazione siffatta?
La gluconeogenesi (processo attraverso il quali si ricava energia dagli aminoacidi, in assenza di rifornimenti di glicogeno-carboidrati-) comporta un maggiore lavoro da parte di fegato e reni per eliminare l'azoto (motivo per cui si beve più acqua) e per mantenere il livello di glicemia sopra la soglia pericolosa per il corpo; tutto questo processo comporta un maggiore dispendio calorico (termogenetica), stimola la produzione di ormoni e mateboliti che, oltre a favorire lo smaltimento delle riserve di grasso contribuiscono inoltre ad eliminare l'appetito (per via degli agenti chetonici, ricavati dai lipidi che non possono essere utilizzati direttamente in assenza di carboidrati, quindi il corpo deve produrre questi agenti). Ma anche se la formazione dei corpi chetonici fornisce tutti questi risultati meravigliosi in termini estetici, non bisogna dimenticarsi del fatto che sono comunque sostanze tossiche quando vengono prodotte in grosse quantità (cioè quanto la dieta chetogenica viene prolungata a lungo); la loro presenza è indice infatti di una situazione di allarme; si tratta di sostanze acide che possono alterare notevolmente il PH, con importanti effetti collaterali. In caso di prolungamento eccessivo di questo regime la chetoacidosi può portare addirittura al coma! 


Da quanto detto è evidente che una simile alimentazione non può essere prolungata a lungo senza conseguenze sulla salute in generale (che non sono affatto poche!) ma anche, per quanto qui ci interessa, sulla massa muscolare che a seconda dell'individuo, viene più o meno presto utilizzata a scopo energetico e quindi deperita, vanificando i mesi e mesi (se ci fermiamo a considerare solo l'anno in corso) di lavoro ipertrofico.  
Dunque, dopo un regime così rigido (durante la quale sono fondamentali gli integratori, soprattutto quelli vitaminici: vitamina C, E,carotenoidi, sali minerali con prevalenza di potassio e magnesio; amminoacidi ramificati per prevenire il catabolismo, ecc) è necessario tornare ad una alimentazione equilibrata, reintroducendo piano piano i carboidrati, le fibre e tutte quelle sostanze che sono venute a mancare, comprese le vitamine e i minerali del cibo.
Capisco che lo specchio si opponga con tutte le sue forze al ritorno ad un'alimentazione normale ma dobbiamo ricordarci che il nostro vero obiettivo, quello che non cambierà mai durante l'intera vita, è la salute.
Per non contare il fatto che, prima di ogni risultato estetico, bisogna amare innanzitutto lo sport, gioire delle endorfine che ci regala! Quindi, se siamo a corto di carboidrati ormai da tempo, siamo deboli, stanchi, irritabili e senza energia non riusciamo neanche più a praticarlo... non isoliamoci di fronte allo specchio per ammirare un'opera immobile; un risultato raggiunto ne dovrebbe sempre porre un altro, che tuttavia non sarà vicino se non torniamo a mangiare, a recuperare la forza e a supercompensare! Se perpetriamo il regime povero di carboidrati presto il nostro corpo utilizzerà i muscoli per nutrirsi e quello che vedremo allo specchio non ci piacerà più, se invece reintegriamo i carboidrati e torniamo ad allenarci come si deve, l'anno prossimo la qualità muscolare sarà notevolmente migliorata e l'appuntamento con lo specchio sarà ancora più entusiasmante!
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