Ho trovato questo articolo riportato da TGcom24 e vorrei spendere due parole a riguardo:
Quante volte non avete sentito dire ad una donna in gravidanza:
"devi mangiare per due!"? E quella, un pò ci crede e un pò ci si
nasconde dietro questa frase e lo fa sul serio. Oppure quante volte non avete
sentito dire ad un bambino "finisci tutto" e davanti ha il piatto
che dovrebbe mangiare un adulto.
Le abitudini che si trasmettono ai bambini posso pregiudicare la loro intera
vita, a cominciare dalla gravidanza in cui tutto è concesso senza rendersi
conto che è ora il momento in cui iniziano a formarsi le cellule del bambino,
anche quelle adipose! , e a proseguire con tutte quelle merendine che si
rifilano loro perchè è troppo difficile occupare una mezz'ora per fare un
ciambellone e rinunciare ai pianti di Barbarda D'Urso; così a colazione si
mette loro in mano la busta di biscotti poco grassi perchè, lo dice la
pubblicità "sono cotti al vapore" oppure "hanno lo zucchero di
canna"; per le merende a scuola è, ancora una volta, molto più facile
lasciare loro una paghetta per i vari kinder delle macchinette (che, a mio
parere, all'interno delle scuole dovrebbero essere vietate per legge, come la
vendita delle sigarette); per pranzo sarà facile buttare nel piatto i 4 salti
in padella o friggere una cotoletta già opportunamente impanata dal signor
Amadori (e solo lui sa cosa c'è dentro quella impanatura); il pomeriggio lo
passeranno davanti alla tv/play station con un bel pacchetto di patatine e
Dio sa cos'altro, quindi a cena probabilmente faranno i capricci perchè non
hanno fame visto quante schifezze hanno ingurgitato durante le 3-4 ore di
cartoni animati.
Eppure pochi genitori si rendono conto che le cellule adipose si formano
durante la loro infanzia- adolescenza, il loro numero condizionerà l'intera
esistenza di questi adulti di domani, e, chi si trova ad essere un po'
"cicciottello" a 10 anni molto probabilmente combatterà con il
proprio peso per tutta la vita. Le cellule adipose infatti, una volta formate
non muoiono mai e possono gonfiarsi, cioè subire il fenomeno ipertrofico,
esattamente come i muscoli.
Secondo la teoria lipostatica (sostenuta da studi molto importanti) è questo
il motivo per cui le persone obese tendono a fallire le diete. Infatti, il
grande numero di cellule adipose (adipociti) svuotate da una dieta, tendono a
stimolare l'appetito e a rendere la fame più difficile da contrastare. Per
questo motivo si deve tenere duro! L'organismo crede di essere in una
condizione di carestia data la riduzione del contenuto lipidico degli adipociti
ma noi sappiamo invece di essere nell'era della sovrabbondanza di cibo e
quindi sappiamo di non avere bisogno di ingozzarci visto che possiamo
mangiare in qualunque momento e non dobbiamo aspettare di riuscire a cacciare
qualche animale.
Lo studio che conferma che i piccoli più grassi, sono
quattro volte più a rischio di esserlo da grandi rispetto ai loro compagni
normopeso è stato condotto dall’Emory's University di Atlanta ed è rappresentativo di circa 4 milioni di
bambini degli Stati Uniti.
Solveig
Cunningham, fra gli autori dello studio, precisa: "Il nostro studio fa
luce su un fenomeno allarmante e ci dice molto sulla natura di una tale
epidemia di obesità. Le radici del sovrappeso risiedono nelle cattive
abitudini impartite dai genitori, anche nel periodo antecedente la nascita".
Claudio
Maffeis, esperto di nutrizione della Società italiana di pediatria (Sip), ha
commentato: "I dati di incidenza riportati da questa ricerca sono nuovi
e, seppure siano relativi alla popolazione americana, vanno letti con
attenzione anche da noi. Una indagine italiana sui bambini delle scuole
materne condotta in passato ha dimostrato che il 24 % risultava in sovrappeso
o obeso. Il rischio di restare grassi da adulti, è accertato, va dal 40
all'80 %". Il
bambino obeso, quindi, è destinato a esserlo per sempre se non si interviene
con urgenza. Le età più a rischio sono 4, durante la gravidanza, nel primo
anno di vita, nell'età prescolare che va dai 3 ai 6 anni e
l'adolescenza. L'obesità è una condizione patologica ed è urgente
intervenire sui bimbi e sui loro genitori, che spesso sono loro stessi in
sovrappeso". Conclude l'esperto: "Il problema resta quello di
riuscire ad aumentare la sensibilità dei genitori e di chi si prende cura dei
bambini. Pensare che crescendo il bambino dimagrirà, convinzione ancora
comune fra gli adulti, è il primo errore. Altro sbaglio comune è riempire i
piatti dei piccoli come se fossero adulti. Si assiste inoltre a un crollo
della pratica sportiva. Un intervento sull'educazione alimentare e lo stile
di vita di genitori e figli deve essere fatto precocemente, sia per prevenire
che per risolvere il problema. Dopo sarà tardi".
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