Addome piatto: allenare la cintura addominale.
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Unknown
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10:28
Buongiorno a tutti! Oggi vorrei trattare un argomento
rispetto al quale non si perde mai interesse e c'è sempre qualcosa da imparare
a riguardo: la pancia piatta. C'è chi
crede che facendo tanti addominali si toglie la pancia (quante pubblicità non
ci hanno marciato per anni sul dimagrimento localizzato?!), chi invece ha paura
di non farsi venire un pancione stile Mr Olympia dei giorni nostri (che è più
dovuto ai nuovi steroidi che ad un reale eccessivo ispessimento dell'addome;
basta confrontare questi nuovi mostri con i culturisti del passato, vere e
proprie statue nonostante l'importante spessore addominale), chi, alla ricerca
disperata della tartaruga, crede di allenare duramente l'addome con movimenti
che tutto allenano tranne che l'addome, insomma, tra i non addetti ai lavori
dilagano sempre più idee e sempre più confusione.
Benchè il progresso sia fondamentale in ogni ambito, credo
che ogni tanto buttare un occhio al passato non sia un'idea poi così malvagia.
Prima dell'avvento del fitness le palestre, oggi dilagate a dismisura e a
portata di chiunque (e questo non è sicuramente un male, anche se gli
"effetti collaterali" non mancano) erano più dei piccoli circoli del
culturismo. In questi ambienti neanche si sentiva tanto parlare di "allenare
gli addominali" ma ci si concentrava sull'allenamento dei muscoli della
cintura. Questo non per dirvi che l'unico sistema valido sia quello di allenare
tutti i muscoli della cintura in una sola seduta, ma solo di non credere che
per avere un bel addome ci si debba concentrare esclusivamente sull'addome.
A tale fine, i muscoli che non andrebbero trascurati
sono:
-quelli propri dell'addome, quindi retto, obliqui e
trasverso
-i muscoli della bassa schiena, quindi lombari e ileopsoas.
Per quanto riguarda il retto addominale, il muscolo che da
la forma ai cubetti, è facile: tutti i vari tipi di crunch e leg rise (in cui
però si deve sollevare il bacino e non le gambe!!).
Per gli obliqui l'esercizio che consiglierei è il sit up a
gambe piegate (piedi mai incastrati!) con torsione (nella torsione infatti
intervengono sia gli obliqui interni che esterni e addirittura il trasverso) e
il side bend (con un manubrio per volta!)
Nell'esecuzione di tutti questi esercizi ci sono delle
regole fondamentali da seguire:
innanzitutto,
nella fase eccentrica (negativa), non bisogna inspirare
troppa aria perchè nella fase concentrica questa aria dovrà essere buttata
fuori...tutta! Se l'aria inspirata è troppa non si ha il tempo di espirarla tutta,
quindi si rimane gonfi d'aria, cosa che non permette di contrarre al massimo
l'addome. Come un sacco pieno che non si piega.
La seconda regola consiste nell'eseguire il movimento
cercando di tirare l'ombelico verso la colonna, come se voleste risucchiarlo in
dentro.
Ed ecco, finalmente... il Trasverso! Non si vede allo
specchio, non lo si individua al tatto perchè costituisce lo strato più
profondo dell'addome, quindi la maggior parte delle persone non conosce neanche
la sua esistenza. Il trasverso addominale è un muscolo di contenimento delle
visceri e allenarlo diventa importante per evitare spanciamenti (ma anche per
stabilizzare la colonna durante il sollevamento di carichi molto pesanti,
quando si esegue un salto e in ogni caso di espirazione forzata; migliora anche
le funzioni intestinali e l'attività cardiaca). Infatti, per tornare al
discorso sul passato, i grandi bodybuilders di una volta non prescindevano mai
da un esercizio, derivato dallo yoga: il vacuum. Oggi è stato praticamente
archiviato, non perchè obsoleto ma perchè, molto probabilmente, per gli
istruttori dei grossi centri fitness è più facile indicare agli innumerevoli
iscritti l'abdominal machine o l'apposita panchetta (che rimangono sempre
esercizi validi ma non in grado di stimolare il trasverso) e mettersi a
insegnare una tecnica sicuramente non facile e che ovviamente richiede altri
tempi, certamente non è la loro priorità.
L'esecuzione di questo esercizio vede l'atleta in piedi
(all'inizio qualcuno suggerisce di farlo a carponi, perchè più facile) o
seduto: si espira completamente l'aria dai polmoni, poi, a bocca chiusa si mima
una profonda inspirazione. Avvertirete un effetto di sotto vuoto (vacum vuol
dire appunto sotto vuoto) che vi farà rientrare l'addome all'altezza dello stomaco
e la gola all'altezza della fossetta del giugulo. Tenete questa posizione 5
secondi, inspirate profondamente a bocca aperta e ripetete la procedura per
dieci volte. Con la pratica arrivate a tenere lo stato di sottovuoto fino a
dieci secondi.
Veniamo ora ai lombari: quante persone saltano le
iperestensioni perchè non ne capisce il significato?! E invece sono
fondamentali per una pancia piatta! Espirate con forza durante la risalita,
avvertirete l'addome che si appiattisce e quando sarete in grado di compiere
almeno 15 ripetizioni inserite un sovraccarico, da abbracciare al petto.
Regola fondamentale è non esagerare con l'iperestensione
(bacino e colonna devono rimanere allineati nella fase concentrica, di
risalita) per non accentuare la lordosi lombare (accorciando eccessivamente i
lombari) e ottenere così il risultato opposto, ovvero un busto eccessivamente
inclinato all'indietro, quindi una sporgenza addominale. Per non contare il
fatto che, accorciando i lombari, l'addome è in continua iperestensione quindi
anche i "cubetti" si vedono meno!
Per una pancia piatta sono importanti anche le torsioni. Di
regola si pensa che servano ad allenare solo gli addominali obliqui. In realtà
le torsioni (da eseguire con il bastone e senza sovraccarichi!) coinvolgono
anche il trasverso e il quadrato dei lombi (che di per se costituisce una vera
e propria cintura addominale). Il bastone deve essere posizionato in prossimità
delle spalle e non sulla lordosi cervicale, il busto leggermente inclinato in
avanti e i movimenti (verso destra e verso sinistra) brevi, come in un crunch a
terra per gli obliqui.
All'inizio ho fatto cenno all'ileopsoas. Questo muscolo si
origina dalla parte laterale dell'ultima vertebra toracica e dalle prime
quattro vertebre lombari, passa sotto il legamento inguinale e si inserisce sul
femore. Flette, adduce ed extraruota la coscia; flette e inclina dal proprio
lato il tronco, e lo ruota dal lato opposto. Ora, quel che voglio dirvi è di
prestare attenzione ai vari esercizi di addome che prevedano il sollevamento
delle gambe, perchè, in realtà è il bacino che si deve sollevare, non le gambe!
La ragione sta nel fatto che l'addome
non si inserisce sul femore, quindi perché muovendo le gambe pensiamo di
lavorare l’addome? Per sollecitare gli addominali deve essere il busto o il
bacino a muoversi; in esercizi come il leg flutters, dove le gambe compiono
quel movimento a forbici, lo sforzo non viene sostenuto dall'addome, ma
principalmente dall'ileopsoas (vista la sua inserzione sul femore)! Tant'è che
una volta terminato ci fa male la schiena. Un consiglio sarebbe quello di
evitare questo genere di movimenti perchè vale il discorso fatto sui lombari:
più l'ileopsoas viene sollecitato in questo modo, più si accorcia e più aumenta
la lordosi lombare, quindi l'addome si iperestende e, oltre a non raggiungere
una postura corretta e salutare, non si raggiunge neanche l'obiettivo della
tartaruga.
Dopo tutto questo lavoro non dimenticate l'importanza dello
stretching (ileopsoas compreso). Ora avete tutti gli strumenti tecnici per
ottenere un vitino da vespa, basta integrare tutto questo con un'adeguata
alimentazione (perché, alla fine, l’addome esce fuori a tavola) e un pò di
attività aerobica!
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